LA BIBLIOTECA DEL SANTUARIO – sala Gustavo Buratti
LASCITO FAMIGLIA BURATTI
La Fondazione Opera Pia Laicale Santuario di San Giovanni d’Andorno ha recentemente acquisito un lascito da parte degli eredi di Gustavo Buratti Zanchi.
Il lascito comprende i volumi della biblioteca, le carte del suo archivio personale e gli arredi che costituivano lo studio del professore biellese.
Tavo Burat, come voleva essere chiamato, nutriva per la Bürsch un grande affetto e vi trascorreva ore liete nella baita ai Bussit, come ricordano i figli. Conforta quindi l’idea che, senza alcuno smembramento, tutto il suo patrimonio librario e dunque la memoria di quel che lui è stato, quella delle battaglie che ha combattuto e quella degli ideali in cui ha creduto, possa essere ricreata in Santuario, a due passi da quella An ca’ da fe, tanto amata.
Una delle due sale della biblioteca già esistente in santuario è stata allestita con i mobili dello studio di Chiavazza. Le librerie sono state adattate, il divano è stato collocato come lui stesso l’aveva sistemato e starà lì ad accogliere coloro che, avendolo conosciuto, vorranno accomodarsi fra le cose che gli appartennero. Sulla scrivania verrà anche posizionata la sua macchina da scrivere della quale ha battuto con forza i tasti per dar voce alle cause che combatteva senza risparmiarsi, che fossero gli alberi da salvare, gli indiani d’America da tutelare, le parole del dialetto da non dimenticare o le minoranze religiose da proteggere.
L’obiettivo è quello di ricreare il suo studio così come lo ha lasciato, non trasformandolo però in un museo cristallizzato, ma in un centro studi vivo e popolato di idee, come sicuramente lui avrebbe apprezzato che fosse. Presso il Santuario è infatti da anni attivo un Centro di documentazione legato alla storia dell’Alta Valle del Cervo (Centro di Documentazione Alta Valle Cervo – La Bürsch), altro tema caro a Tavo, presso il quale si riuniscono studiosi e cultori della storia locale. Si potrà quindi anche creare un polo di interesse per lo studio delle minoranze in senso lato: religiose, linguistiche, etniche. I documenti d’archivio saranno parallelamente riordinati e inventariati a cura del Centro di Documentazione Alta Valle Cervo – La Bürsch, diretto da Danilo Craveia. Gli studiosi interessati ad approfondire non solo la figura di Gustavo Buratti Zanchi, ma anche le tematiche che costituiscono la sua raccolta bibliografica e archivistica potranno eventualmente trovare alloggio presso l’ala destinata ai pellegrini all’interno del Santuario.
I volumi di Buratti spaziano da titoli di interesse storico locale a numerosi volumi in svariate lingue (specie quelle meno parlate), pubblicazioni dialettali, testi legati al culto valdese e altre religioni e numeroso materiale bibliografico moderno poco diffuso (materiale grigio e periodici poco noti). La consistenza numerica è ancora da definire nel dettaglio (approssimativamente 10.000 monografie e circa un centinaio di periodici locali e no).
Perché questo ricco giacimento possa essere conosciuto è necessario un cospicuo lavoro di inventariazione, catalogazione, indicizzazione. Dell’inventariazione, utile alla successiva catalogazione, si stanno occupando con grande entusiasmo e dedizione molti volontari del Santuario di San Giovanni d’Andorno.
Per la successiva catalogazione in SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) verrà utilizzato il collegamento al polo BiblioBi coordinato dalla Civica di Biella e sarà necessario reperire risorse economiche adeguate. Si spera di poter trovare un favorevole accoglimento degli enti pubblici e privati che potranno elargire contributi, affinché il lavoro possa essere concluso nel miglior modo e nel più breve tempo possibile. L’indicizzazione (curata secondo le regole dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico) avverrà per autore, titolo e soggetto e il materiale bibliografico di maggior pregio potrà essere digitalizzato e pubblicato on-line. I titoli saranno ricercabili su BiblioBi (www.polobibliotecario.biella.it e su www.sbn.it). La biblioteca del Santuario di San Giovanni d’Andorno fa già parte del Polo Bibliotecario Biellese ed è interamente catalogata in SBN. La collezione libraria è un corpus compatto di opere in gran parte del ‘700, costituitosi nell’arco di quel secolo grazie alle donazioni di filantropi valligiani e dei sacerdoti che nella valle prestarono servizio. I testi sono per lo più liturgici, Bibbie, opere di storia della chiesa, di teologia e di diritto canonico.