BIBLIOTECA

BIBLIOTECA DEL SANTUARIO

La Biblioteca del Santuario di San Giovanni d’Andorno è un corpus compatto di opere in gran parte del Settecento, costituitosi nell’arco di quel secolo grazie alle donazioni di filantropi valligiani e dei sacerdoti che nella Valle prestarono servizio. Le donazioni più cospicue furono: quella del parroco di Campiglia Cervo Giovanni Battista Furno che nel 1706 lasciò i suoi beni al Santuario compresa la personale biblioteca, quella del sacerdote Giuseppe Magnani nel 1785 e i libri di Pietro Antonio Mazzucchetti, recuperati dal presbitero Giovanni Maria Mazzucchetti.
I testi, poiché destinati a una biblioteca ecclesiastica, sono libri liturgici, Bibbie, opere di storia della chiesa, di teologia e di diritto canonico. Non appartengono però a questa tipologia una interessantissima grammatica aldina, i cinque volumi dell’architetto e teorico dell’architettura Sebastiano Serlio, l’opera classica di storiografia antica di Tito Livio, la notissima pubblicazione erudita del frate agostiniano Calepino e altri titoli di notevole interesse. Per quanto riguarda la datazione delle opere troviamo un incunabolo, 22 cinquecentine, 57 opere a stampa del Seicento e 228 volumi del Settecento, 184 dell’Ottocento e i restanti del Novecento.

      Il materiale bibliografico è suddiviso in due sezioni:.
  • Materiale antico (che comprende 495 volumi stampati fino al 1899)
  • Materiale moderno (che comprende 392 volumi stampati a partire dal 1900)

È importante sottolineare la presenza di opere di ispirazione portrealista, come ben aveva segnalato Angelo Stefano Bessone nella sua ricerca sul Giansenismo biellese; questo fenomeno era infatti diffuso in molte biblioteche delle parrocchie della diocesi. Dal punto di vista delle legature, l’opera del Serlio è, secondo lo studioso Francesco Malaguzzi, la più notevole, rara da trovare a sud delle Alpi. Prevalgono tuttavia legature comuni prevalenti, in pergamena, bazana o carta decorata che conferiscono alla biblioteca del Santuario un aspetto complessivo suggestivo.

ppureNel 2010 si è concluso il progetto di catalogazione informatizzata dei volumi della biblioteca, già oggetto di studio negli anni ’70 da parte di Giovanni Maria Pugno e più recentemente delle bibliotecarie della Biblioteca Civica di Biella Paola Rota e Giovanna Crida. Il passo mancante per dirsi concluso il progetto di valorizzazione di tali beni, dopo il censimento finanziato dalla Soprintendenza ai Beni Librari della Regione Piemonte nel 2009, era proprio la catalogazione on-line di tutti i volumi. Il patrimonio della Biblioteca del Santuario di San Giovanni è dunque ora interamente interrogabile nel sito del Servizio Bibliotecario Nazionale (www.sbn.it) e nel sito del Polo Bibliotecario Biellese (www.polobibliotecario.biella.it), cui la biblioteca ha aderito. Di seguito i volumi catalogati:

APPUNTAMENTI E VISITE

Le persone che vorranno visionare i volumi del Santuario potranno prendere appuntamento con il personale volontario della Biblioteca del Santuario, che provvederà ad accoglierli e illustrare loro la bellezza di alcuni importanti volumi. I volontari inoltre daranno risposta alle biblioteche italiane e straniere che richiederanno riproduzioni delle opere della Biblioteca per motivi di studio, sempre nel rispetto delle regole di conservazione e tutela fissate dalla Soprintendenza.

La Biblioteca è visitabile tutti i festivi da giugno a ottobre con orario 14.30-18.30 accompagnati da una guida formata della Rete Museale Biellese. 

Per prenotazioni di gruppi oppure studiosi interessati a visitare la Biblioteca è possibile contattare la referente Anna Bosazza, annabosazza@alice.it | centrodoc.avc@gmail.com, oppure Pier Luigi Touscoz cell. 349 1019709 delegato dal Consiglio della Fondazione Opera Pia Laicale come stabilito dal Regolamento.

Il regolamento della biblioteca può essere consultato a questo link:
REGOLAMENTO BIBLIOTECA STORICA >>

Sala TAVO BURAT

Tavo Burat, come voleva essere chiamato, nutriva per la Bürsch un grande affetto e vi trascorreva ore liete nella baita ai Bussit, come ricordano i figli. Conforta quindi l’idea che, senza alcuno smembramento, tutto il suo patrimonio librario e dunque la memoria di quel che lui è stato, quella delle battaglie che ha combattuto e quella degli ideali in cui ha creduto, possa essere ricreata in Santuario, a due passi da quella An ca’ da fe, tanto amata.