ITINERARI – la faggeta

Il faggio (Fagus sylvatica), in dialetto fo, è con il castagno (Castanea sativa), che però nella vallata difficilmente cresce oltre il paese di Valmosca, la spe- cie arborea caratteristica dell’Alta Valle del Cervo.  

Appartenente alla famiglia delle Fagacee, può raggiungere i 40 metri di altezza e il suo tronco nelle caratteristiche faggete della Bürsch assume una forma perfettamente rettilinea.

Si presenta con una corteccia liscia, grigio-argento, e una chioma ampia, ovale, lanciata verso l’alto. Le foglie caduche, ovate e sottili, sono lunghe circa 5-6 centimetri. Di colore verde brillante in primavera, si fanno più scure durante l’estate per poi assumere tinte giallo-rosse in autunno; una volta cadute al suolo possono rimanervi per più stagioni, creando un terreno impermeabile alla crescita di altre piante.

Le foglie secche a terra un tempo venivano raccolte per confezionare l’imbottitura dei materassi, specie per i bambini, in quanto poteva essere all’occorrenza rinnovata.

I fiori sono unisessuali (penduli quelli maschili, eretti e raccolti quelli femminili).

I frutti sono le faggiole, simili a piccole castagne a sezione triangolare, un tempo impiegate dall’uomo per integrare la povera dieta di montagna.

Il legno del faggio, rossiccio e resistente, è ottimo da ardere e per la costruzione di mobili.