ITINERARI – Il Santuario di San Giovanni d’Andorno

Il Santuario di San Giovanni Battista d’Andorno è dal Cinquecento il luogo di riferimento religioso e morale della Valle. La grotta dove ancora oggi è venerata la statua lignea del Precursore fu inglobata nel primo decennio del XVII secolo nell’odierna chiesa, poi ampliata nel Settecento su progetto dell’architetto Bernardo Vittone.

Nel 1608 furono erette la Rettoria e l’Hosteria, mentre nel 1680 il marchese d’Andorno Carlo Emilio San Martino di Parella fece costruire il proprio palazzo a chiusura del complesso verso valle (diventerà poi sede delle scuole elementari maschili della Valle, poi collegio-convitto e infine colonia estiva per i giovani). Nel Settecento furono realizzati gli edifici di collegamento tra la chiesa e l’Hosteria, destinandoli al soggiorno dei pellegrini e agli esercizi spirituali dei religiosi.

La chiesa, in stile barocco, è a navata unica con volta a botte e quattro cappelle laterali.

Racchiude importanti opere d’arte come lo Sposalizio mistico di santa Caterina dipinto da Giovanni Antonio Cucchi e il finto cupolino affrescato dai fratelli Fabrizio e Bernardino Galliari.

Degni di nota sono inoltre l’ampia sacrestia e la ricca biblioteca, contenente una dozzina di cinquecentine e più di cinquanta ex-voto.

Il “Burnel”, la caratteristica fontana a pianta ottagonale rilevata su quattro scalini con pila centrale e coronamento sommitale a vasca, in pietra, già realizzato nella prima metà del Seicento, fu ricostruito nel 1789 e spostato nella posizione attuale nel 1934 in occasione dell’ampliamento del piazzale.

Il Campanun e il Parco della Rimembranza

Il “Campanun” fu innalzato nel 1740 su un preesistente campanile del XVII secolo. La sua posizione, elevata e avanzata verso le borgate alte della Valle e la banda soulìa, fa sì che il suono della sua imponente campana (una delle più grandi del Piemonte) sia avvertito in pressoché tutti i paesi della Bürsch.

Negli immediati dintorni del santuario si trovano il monumento a Edmondo De Amicis, grande frequentatore dell’Alta Valle del Cervo, opera dello scultore Giuseppe Bottinelli (1925), il cimitero (1842) con le tombe dei più illustri personaggi della Valle, tra cui quella del senatore e filantropo Federico Rosazza Pistolet, e il Parco della Rimembranza. Quest’ultimo, sorto grazie al cospicuo contributo derivante da una sottoscrizione tra la popolazione e da quanto elargito dalle Amministrazioni Pubbliche, fu inaugurato nel 1924 per ricordare i caduti della Prima Guerra Mondiale e ampliato a partire dalla seconda metà del Novecento grazie alla manodopera fornita da volontari e dai gruppi A.N.A. (Associazione Nazionale Alpini) della Valle del Cervo.

I 158 cippi di sienite ricordano i caduti della Bürsch del periodo che inizia con la Prima Guerra d’Indipendenza fino alle conseguenze della Seconda Guerra Mondiale. Dopo un minuzioso lavoro di ricerca presso gli archivi di un generoso Valët, che si è anche accollato gran parte della spesa, nel 2007 si è provveduto alla posa degli ultimi cippi affinchè nessuno fosse privato del dovuto ricordo.